Miseria e nobiltà (1954)
Felice Sciosciammocca è uno squattrinato divorziato della Napoli del 1890, che vive alla giornata facendo lo scrivano e condividendo la casa con il figlio Peppiniello, la nuova compagna Luisella, l'amico Pasquale, di professione fotografo ambulante, con la rispettiva moglie Concetta e la figlia Pupella.
Un giorno il marchesino Eugenio bussa alla loro porta per chiedere un favore; egli è innamorato della bella Gemma, di professione ballerina, ma la sua famiglia si oppone all'unione, poiché la ragazza non è una nobile. Il padre della ragazza invece, Don Gaetano, ex cuoco divenuto molto ricco avendo ereditato i beni del suo padrone, è felice di consentire al fidanzamento poiché imparentarsi con dei nobili sarebbe il suo sogno, ma pretende di conoscere i parenti del giovane. Il marchesino dunque chiede a Felice e Pasquale con moglie e figlia di travestirsi e fingere di essere i suoi nobili familiari e di presentarsi con lui a casa di Gemma. La situazione si complica poiché Peppiniello, stufo dei rimproveri della matrigna, e soprattutto spinto dalla fame, va a lavorare come cameriere proprio a casa di don Gaetano, presso il quale lavora il suo compare Vincenzo, in qualità di maggiordomo, che accetta di tenerlo con sé fingendo che sia suo figlio. Don Gaetano non si rende conto della messa in scena, e non solo cede la mano della figlia ma riesce (ovviamente con facilità) ad ottenere il "privilegio" di avere i nobili parenti del marchesino a pranzo, al quale partecipa anche Luigino, suo figlio, innamorato di Pupella.
Ma i colpi di scena sono imminenti; donna Bettina, cameriera personale di Gemma, è la moglie di Felice, che anni prima lasciò, stufa dei suoi tradimenti. Felice si riappacifica con Bettina, mostrandole il loro figlio Peppiniello dopo tanto tempo (dopo aver scoperto con sorpresa che lavorava in quella casa). Come se non bastasse donna Luisella, che non aveva preso parte alla finzione, si presenta a sorpresa, litigando con Felice e facendo scoprire l'inganno.
Sarà un colpo di scena a risolvere la situazione: Gemma è corteggiata da tempo dal signor Bebè, che altri non è che il marchese Ottavio Favetti, padre di Eugenio. Il marchesino scopre la doppia identità del padre e lo costringe ad acconsentire al suo fidanzamento con Gemma. Così don Gaetano benedice l'unione tra i due giovani, oltre che quella di Luigino e Pupella, e la riunione di Felice e Bettina.
Paese di produzione |
Italia |
Anno |
1954 |
Durata |
95 min |
Colore |
colore Ferraniacolor |
Audio |
sonoro |
Genere |
comico |
Regia |
Mario Mattoli |
Soggetto |
Dalla commedia omonima di Eduardo Scarpetta |
Sceneggiatura |
Ruggero Maccari |
Produttore |
Carlo Ponti, Dino De Laurentis per la Excelsa Film, Roma |
Produttore esecutivo |
Alfredo De Laurentiis |
Fotografia |
Karl Struss, Luciano Trasatti |
Montaggio |
Roberto Cinquini |
Musiche |
Pippo Barzizza |
Scenografia |
Alberto Boccianti, Piero Filippine |
- Totò: Felice Sciosciammocca
- Dolores Palumbo: Luisella, la sua compagna
- Enzo Turco: Pasquale, il fotografo ambulante
- Valeria Moriconi: Pupella, sua figlia
- Franca Faldini: Nadia, la bella modista
- Liana Billi: Concetta, moglie di Pasquale
- Franco Sportelli: Vincenzo, il maggiordomo di don Gaetano
- Gianni Cavalieri: il ricco cuoco don Gaetano
- Sophia Loren: Gemma, figlia del cuoco
- Carlo Croccolo: Luigino, fratello di Gemma
- Giuseppe Porelli: "Bebè" ossia il marchese Ottavio Favetti
- Franco Pastorino: il marchesino Eugenio Favetti, innamorato di Gemma e figlio di "Bebè"
- Franco Melidoni: Peppeniello, figlio di Felice
- Giulia Melidoni: Bettina, moglie di Felice
- Enzo Petito: don Gioacchino
- Dino Curcio: Biase
- Nino Di Napoli: il portinaio
- Nicola Maldacea jr.: lo sposino
- Franco Caruso: un cafone
- Leo Brandi: un contadino che detta la lettera a Totò