Totò e le donne (1952)

 
Totò e le donne (1952)

Il cav.Scaparro, commesso in un negozio di stoffe, ha a che fare con clienti incontentabili e quando torna a casa trova una moglie insoddisfatta e invadente che gli anticipa chi è l'assassino dei suoi preferiti romanzi gialli. Si rifugia quindi in soffitta dove, guardando in camera, rivolge un appello agli spettatori del film esortandoli a "soffittizzarsi" per sfuggire all'attenzione delle mogli fumando e spargendo cenere dove capita e leggendo in pace i libri gialli dove le vittime sono preferibilmente donne.

Proseguendo nel suo racconto agli spettatori il cavaliere racconta come deve sopportare anche la domestica incapace di ricordare chi lo ha cercato al telefono per un grosso affare, sembrandole che si trattasse di un melone (in realtà un milione di lire).

Ci sarebbe anche la prosperosa figlia a dargli problemi ma fortunatamente c'è il dottor Paolo Desideri che, fisicamente attratto dalla giovane, nonostante gli avvertimenti del cavaliere, vuole sposarla anche se questa gli telefona in ospedale pretendendo che il suo "passerottino" le cinguetti al telefono per dimostrarle il suo amore. Qualche dubbio il dottore comincia ad averlo quando si ricorda della rissa scoppiata in un autobus affollato dove la fidanzata ha accusato un energumeno di averla toccata al seno.

Anche quando la moglie va in vacanza il cav.Scaparro , rimasto solo e libero e che s'illude di potersi divertire con qualche donnina, non ha migliore sorte. Incontra infatti una giovane che approfitta del comprensivo cavaliere per raccontargli tutti i suoi guai commuovendolo sino alle lacrime.

Purtroppo alla fine si verifica quello che doveva accadere: in un litigio con il marito la moglie gli rimprovera il suo scarso stipendio e gli confessa che per questo gli ha cucinato, per risparmiare, carne di cavallo e gli racconta di quando, essendosi ammalato e senza lavoro, ha dovuto vendere, per andare avanti, il bracciale d'oro che il cavaliere le aveva donato. Alla fine però il cavalier Scaparro capisce di dover essere grato alla moglie e, in occasione delle nozze della figlia con il dottor Desideri che, nonostante tutti gli avvertimenti ricevuti, pur consapevole di quello che lo aspetta, non vede l'ora d'iniziare la luna di miele, si riconcilia con la sua metà avvertendo ancora una volta gli spettatori di come non si possa rinunciare alle donne.

 

Paese di produzione

Italia

Anno

1952

Durata

95 min

Colore

Ferraniacolor

Audio

sonoro

Genere

comico

Regia

Steno

Soggetto

Steno, da sketches e riviste di Michele Galdieri e Totò

Sceneggiatura

Steno, Age & Scarpelli

Produttore

Dino De Laurentiis, Carlo Ponti

Distribuzione (Italia)

Lux Film

Fotografia

Tonino Delli Colli

Montaggio

Mario Bonotti

Musiche

Felice Montagnini

Scenografia

Piero Filippone

Costumi

Giulio Coltellacci

  • Totò: Antonio Scannagatti
  • Rocco D'Assunta: il cognato siciliano
  • Rosita Pisano: sorella di Antonio
  • Virgilio Riento: maestro Tiburzi
  • Luigi Pavese: editore Tiscordi
  • Franca Valeri: Giulia Sofia
  • Carlo Mazzarella: il suo fidanzato
  • Galeazzo Benti: Poldo di Roccarasata
  • Fulvia Franco: Poppy, la fidanzata
  • Anna Vita: un'esistenzialista
  • Lily Cerasoli: Patrizia
  • Vittorio Caprioli: tenore balbuziente
  • Bruno Corelli: il pittore picassiano
  • Idolo Tancredi: Joe Pellecchia
  • Alberto Bonucci: regista sovietico
  • Armando Migliari: sindaco di Caianello
  • Isa Barzizza: la signora del vagone letto
  • Mario Castellani: Cosimo Trombetta
  • Guglielmo Inglese: giardiniere
  • Michele Malaspina: consigliere comunale
  • Primarosa Battistella: Cristina, la cameriera
  • Amedeo Girard: consigliere comunale