Chi si ferma è perduto (1960)
I ragionieri Antonio Guardalavecchia e Giuseppe Colabona sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro minaccia di trasferirli in Sardegna, ma il giorno dopo muore inaspettatamente.
Tornati in ufficio dopo il funerale, mentre gli aspiranti capoufficio stanno litigando per decidere chi deve sedersi alla scrivania di Santoro, l'usciere del palazzo che ospita la ditta, Napoleone, li invita a non accapigliarsi poiché il defunto dirigente ha lasciato dettagliate relazioni scritte su ciascuno degli impiegati, e consegna loro una lettera in cui viene annunciato l'imminente arrivo dell'ispettore generale dei trasporti M. Rossi, il quale deciderà circa la successione al vertice dell'agenzia di Napoli. Colabona e Guardalavecchia pertanto s'introducono nottetempo in ufficio e distruggono i propri fascicoli, contenenti la documentazione sulle proprie note caratteristiche, che li avrebbe condannati al sicuro trasferimento in Sardegna. Dopodiché si organizzano, separatamente e l'uno all'insaputa dell'altro, per garantirsi un occhio di riguardo da parte dell'ispettore. Mentre Colabona decide di attendere il Rossi alla stazione per accoglierlo con un mazzo di fiori, Guardalavecchia assolda il violento Cavicchioni per inscenare sul treno una finta aggressione ai danni dell'ispettore Rossi in modo che Guardalavecchia possa intervenire a difenderlo, guadagnandosi la sua ammirazione.
Il caso vuole che sullo stesso treno si trovino due M. Rossi: Matteo Rossi, l'ispettore incaricato di decidere del futuro della dirigenza presso la ditta Pasquetti, e Mario Rossi, un ignaro ispettore scolastico. Guardalavecchia e Cavicchioni salgono sul treno alla stazione di Formia e mettono in atto il loro piano, ma nei confronti di Mario Rossi, l'ispettore sbagliato. Alla stazione d'arrivo, Guardalavecchia si allontana con l'ispettore scolastico, invitandolo a casa propria senza rendersi conto dell'equivoco, mentre Colabona accoglie il vero ispettore dei trasporti. Giunti a casa Guardalavecchia, l'ispettore Mario Rossi viene accolto dalla moglie del ragioniere, Italia, e incontra la loro figlia Iole, maestra elementare, di cui s'innamora.
La mattina seguente, l'ispettore Matteo Rossi giunge nella sede della ditta e Guardalavecchia, non sapendo chi egli sia, lo accoglie in malo modo. Una volta scoperto l'equivoco, Guardalavecchia, tornato a casa, manda via con una scenata l'incolpevole Mario Rossi.
Per cercare di rimediare all'infelice primo approccio con l'ispettore, Guardalavecchia comincia a mostrarsi estremamente zelante sul lavoro e accusa Colabona di essere uno iettatore. Per dimostrare queste accuse, Guardalavecchia dà vita a finti incidenti ai danni dell'ispettore Rossi. La sua strategia, però, si rivelerà controproducente, in quanto Rossi si mostrerà molto timoroso nei confronti dei "poteri" di Colabona, e quest'ultimo cercherà di stare al gioco per sfruttare le calunnie a suo vantaggio. Per mettere nuovamente in cattiva luce il suo "nemico", Guardalavecchia contatta la vistosa Adua, un'amica di Cavicchioni, affinché si presenti in ufficio e insceni una situazione piccante coinvolgendo l'ignaro Colabona.
Qualche giorno dopo, viene organizzato un ricevimento per festeggiare il cinquantentario della fondazione della sede napoletana della ditta Pasquetti, a cui interviene anche il presidente, il Grande Ufficiale Amilcare Pasquetti. Nell'occasione, l'ispettore Matteo Rossi ritrova la moglie di Colabona, Teresa, con la quale ha avuto in passato una storia d'amore, interrotta bruscamente dagli eventi della seconda guerra mondiale. Guardalavecchia vede confabulare i due e teme che Colabona stia utilizzando l'avvenenza di sua moglie. Per rimediare, decide di iniziare a corteggiare la sorella del presidente, Giulia Pasquetti.
Il giorno dopo Guardalavecchia invita Giulia a Villa Lolita, un albergo molto equivoco consigliatogli da Donato Cavallo. Quella stessa sera, Mario Rossi e Iole decidono di trovarsi nel medesimo albergo, per mettere in scena un finto incontro amoroso volto a far credere ai genitori di Iole, i coniugi Guardalavecchia, attirati con un biglietto, di trovarsi di fronte al "fatto compiuto". Anche Matteo Rossi e Teresa Colabona si accordano per un incontro clandestino nello stesso luogo, la stessa sera, sempre su consiglio di Cavallo, anch'egli intenzionato a recarsi alla villa con Adua.
Ne nasce un'autentica "commedia degli equivoci" che finisce con uno scandalo: esasperato dalla situazione, il comm. Pasquetti decide l'immediato trasferimento di Colabona e Guardalavecchia in Sardegna ... ma una didascalia finale avvisa che i due vengono presto trasferiti in Congo da dove non si avranno più notizie di loro.
Paese di produzione |
Italia |
Anno |
1960 |
Durata |
97 min |
Colore |
B/N |
Audio |
sonoro |
Genere |
comico |
Regia |
Sergio Corbucci |
Soggetto |
Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi, Mario Guerra, Luciano Martino, Dino De Palma |
Sceneggiatura |
Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi, Mario Guerra, Luciano Martino, Dino De Palma |
Produttore |
Emo Bistolfi |
Produttore esecutivo |
Renato Tonini |
Casa di produzione |
Titanus |
Fotografia |
Marco Scarpelli |
Montaggio |
Dolores Tamburini |
Musiche |
Gianni Ferrio |
Scenografia |
Franco Lolli |
Costumi |
Dina Di Bari |
Trucco |
Marcella Favella, Pierantonio Mecacci, Piero Mecacci |
- Totò: Antonio Guardalavecchia
- Peppino De Filippo: Giuseppe Colabona
- Luigi De Filippo: Donato Cavallo
- Aroldo Tieri: Matteo Rossi
- Alberto Lionello: Mario Rossi
- Alberto Talegalli: Il cliente che protesta
- Angela Portaluri: Iole, figlia di Guardalavecchia
- Mario Castellani: Comm. Amilcare Pasquetti
- Lia Zoppelli: Giulia, sorella del Comm. Pasquetti
- Jacqueline Pierreux: Teresa, moglie di Colabona
- Luigi Pavese: Cesare Santoro
- Anna Campori: Italia, moglie di Guardalavecchia
- Pietro De Vico: Il cameriere
- Renzo Palmer: Cavicchioni
- Peppino De Martino: l'antiquario sordo
- Marisa Traversi: Adua
- Enzo Petito: Napoleone, usciere
- Sergio Corbucci: Cameo. Uomo che gioca a biliardo con Renzo Palmer
- Solvejg D'Assunta: Assunta
- Nando Angelini:
- Rita Cuticca:
- Angela Passalacqua:
- Vittorio Vaser: Proietti
- Gino Scotti: